SPAC: il Boom di Special Purpose Acquisition Companies

SPAC: il Boom di Special Purpose Acquisition Companies

 

Le SPAC catalizzano oggi l’attenzione dell’alta finanza e sono protagoniste di un aumento di popolarità senza precedenti. Nel primo trimestre del 2021 hanno infatti raggiunto un controvalore di $172 miliardi [ i ]  negli Stati Uniti, superando in soli tre mesi l’ammontare complessivo del 2020 ($157 miliardi). L’eccezionale successo delle SPAC, le società-veicolo di cui spesso si avvalgono le PMI per affacciarsi sul mercato azionario, merita quindi un’analisi con lo scopo di far luce sulle opportunità che possono apportare al tessuto imprenditoriale italiano.

di Francesca Benedetti 

Cosa è una SPAC e come si articola il processo di IPO?

 

SPAC-shell-company

Partendo dalla definizione, una Special Purpose Acquisition Company (SPAC) è una particolare tipologia di società-veicolo destinata alla raccolta di capitali di rischio attraverso la quotazione in borsa, istituita con lo scopo di investire i fondi raccolti nell’acquisizione e successiva fusione (business combination) con una o più società private, definite società obbiettivo o “target”.

In quest’ottica, la SPAC si presenta come un acceleratore di IPO che semplifica, in tal modo, il processo di quotazione alle PMI favorendone l’accesso immediato al mercato Aim-Italia di Borsa Italiana.

Trattandosi di veicolo vuoto volto alla realizzazione di una strategia di investimento è nota anche come “shell company” e poiché la target verrà individuata solo successivamente, entro un orizzonte temporale di 24-30 mesi, può prendere il nome di “società di assegni in bianco”. A conclusione dell’IPO, infatti, il solo asset nel portafoglio della SPAC è il capitale di rischio sottoscritto da parte degli investitori.

 

Volendo esaminare più nel dettaglio l’iter del ciclo di vita di una SPAC, identifichiamo quattro fasi:

    1. Costituzione della SPAC da parte dei promoters e sponsors che completano un primo aumento di capitale;
    2. Quotazione in borsa della SPAC ed assegnazione di azioni e warrants agli investitori;
    3. Ricerca ed individuazione di una società target da acquisire e successivamente fondere con la SPAC;
    4. Presentazione del progetto di investimento e successiva votazione da parte dell’assemblea degli azionisti sulla business combination. Se respinta, gli sponsor ricominceranno la ricerca di ulteriori società target e gli azionisti potranno essere rimborsati tramite la liquidità detenuta sul conto vincolato (escrow account). Al contrario, se approvata, i promotori potranno accedere al conto di garanzia che accoglie il capitale di rischio raccolto in IPO per effettuare l’investimento

 

Una volta conclusa l’operazione di business combination, infine, la SPAC viene “de-SPACed”, continuando ad operare come società pubblica sotto il nome della target.

 

Cosa rende le SPAC così attraenti?

 

La ratio del rinnovato protagonismo delle SPAC risiede nelle peculiari caratteristiche che la contraddistinguono dalla tradizionale IPO. La target, in primo luogo, rinviene una riduzione del rischio di volatilità del prezzo di quotazione delle proprie azioni in quanto, a differenza della tradizionale quotazione in borsa, il prezzo non è fissato sul mercato ma attraverso una diretta negoziazione tra le parti, consentendo quindi alla target stessa di aderire solo in presenza di favorevoli condizioni economiche.

Rivelandosi come una valida alternativa per aziende e startup che ambiscono ad affacciarsi sul mercato azionario intraprendendo un percorso di quotazione che richieda minore burocrazia, controlli normativi, costi e tempistiche, le SPAC si presentano come un strumento di investimento a basso profilo di rischio, ma con ingenti potenziali upside in caso di successo dell’operazione.

Nello specifico, tra i principali vantaggi per le startup e aziende, citiamo:

  • L’accesso a elevate fonti di finanziamento per sostenere gli investimenti e la crescita;
  • La possibilità di negoziare i termini contrattuali, con conseguente maggiore trasparenza dei costi di gestione dell’operazione;
  • Le minori commissioni (flotation costs) e la velocità di accesso alla Borsa;
  • La minore due diligence a cui è soggetta la società target una volta incorporata e quindi “protetta” dalla SPAC;
  • L’accesso a un solido network di sponsor, tra cui investitori istituzionali e di private equity.

 

Per questi e altri motivi, ad esempio, le SPAC sono state scelte da oltre 30 eccellenze del business Made in Italy, tra cui Ivs, Iwb, Fila e Sesa.

A conclusione, l’elevato dinamismo da parte dei gestori che ha caratterizzato Piazza Affari negli ultimi mesi corrobora le previsioni di oltre 500 potenziali quotazioni di aziende tramite SPAC sui vari listini di Borsa Italiana. Nonostante l’impasse emergenziale in atto, quindi, si prospetta all’orizzonte un’elevata iniezione di liquidità a sostegno dell’economia reale con la possibilità di rinvigorire, con un occhio di riguardo alle PMI,  il tessuto imprenditoriale italiano. 

 

[i] Thomson Reuters: “Global SPAC deal volumes this year surpass total for 2020”.